My Ladies, questa settimana una storia che ci insegna a restare in ascolto di noi stessi… si può arrivare ovunque.
Buona Domenica
Lady Gaia
UNA STORIA CHE ISPIRA
“Lui è Nicolò. Nasce a Cremona nel 1993. È un bambino solitario.
Cresce con i nonni, che gli insegnano le cose più divertenti, mangiare i biscotti quando ne ha voglia, correre a piedi nudi sull’erba. Ha 5 anni. Il negozio dei genitori viene rapinato, mamma e papà piangono. Nicolò scrive un racconto in cui parla del ladro. Lo rilegge, è fiero. Nicolò cresce. La scuola non gli va giù. Gli insegnanti parlano chiaro, con quei voti non andrà da nessuna parte. A casa gli tirano le orecchie, ma non serve a nulla. Bocciato. Mamma e papà sono scoraggiati. Lui invece è innamorato di una ragazza che non se lo fila e gli spezza il cuore. Nicolò abbassa la testa, si cuce sulla fronte la parola fallito e tira avanti per forza d’inerzia. Passa il suo tempo sui libri. Si sente vecchio, vuoto, ha voglia di scappare. È il 2013. Nicolò va su internet, vende i fumetti, le scarpe, le magliette, la console dei videogiochi, prepara lo zaino e parla con i genitori. Ciao mamma, ciao papà, vi saluto, vado in India a fare il volontario in un orfanotrofio. Nicolò non ha alcun interesse per i bambini o per il sociale. Vuole solo fuggire dal suo paese che gli sta stretto, lo soffoca. Arriva in un piccolo villaggio dall’altra parte del mondo. La realtà che lo circonda è un pugno nello stomaco. Povertà, prostituzione, violenza. È sconvolto. Lo mettono a insegnare inglese ai bambini. Lui non sa nemmeno da dove iniziare, deve inventarsi qualcosa. Passano i mesi. I suoi piccoli studenti lo adorano, Nicolò conosce la storia di ognuno di loro, si affeziona. Una sera telefona a casa. Ciao mamma, non torno, qui c’è troppo da fare. Nicolò scrive libri, raccoglie fondi per costruire un dormitorio, paga la scuola e l’università ai suoi bambini, fonda Still I Rise. È il 2020. Nicolò Govoni ha 27 anni, è candidato al Premio Nobel per la Pace.”