SENZA TITOLO
Finalmente un articolo libero: senza tema, senza scopo. Insomma il sogno di tutti quelli che scrivono, lasciare andare le parole senza sapere dove ci portano, cosa comunicano.
Così mi dimentico di tutto: tema della rubrica, titolo, spazi, lunghezza prevista. Mi dimentico persino di chi mi legge.
La mia esperienza mi ha insegnato che quasi sempre le ragioni, i “perché” si scoprono solo dopo che i fatti sono avvenuti.
Ho imparato a cercare spesso il vero motivo, perché sono in un posto o sto incontrando una persona al di fuori degli stereotipi o delle storie che mi racconto, e quasi sempre finisco per saperlo durante l’azione o dopo.
Così quando inizio un “lavoro di gruppo” faccio riflettere sulla fregatura delle analisi, delle aspettative.
Aspettarsi qualcosa diventa una gabbia in cui infilarsi, spesso impedendoci di vedere quel che accade intorno a noi.
I miei clienti iniziano, dandomi l’incarico, a chiedermi obiettivi, risultati, cambiamenti programmati.
Ma io so che non funziona, e spesso lo sanno anche loro, ma sono troppo immersi in un mondo di “fantasia aziendalese” governato da modelli rassicuranti e basati su situazioni passate o appartenute ad altre esperienze.
Intanto il mondo diventa sempre più “liquido”, in movimento ed in miscelazione continua.
Nulla è già accaduto, ma tutto sta accadendo.
Allora “anarchia totale?”
No libertà responsabile.
Fiducia nel mio “essere”, nel mio presente “io sono”, nel mio divenire “ io sarò”.
Fiducia negli altri “esseri” che mi attraversano la vita.
“Esseri” che mi incontrano e si fondono nel mio mare come fiumi, correnti, onde, tempeste e cataclismi che mi portano come un naufrago, finalmente “nell’isola che non c’è“, e che neanche ci sarà perché si trasforma nel presente. Come questo articolo dove il titolo si può scrivere solo per un attimo: SPERANZA CREATIVA.