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Care Ladies! L’argomento di oggi, come avete visto dal titolo, riguarda la menopausa.

Una fase della vita di noi donne, che alcune considerano una benedizione, e altre un vero e proprio dramma.

Vi chiederete quale sia la mia posizione in merito… beh diciamo che propende più verso il dramma.

Talmente tante sono le vampate che mi assalgono, ormai da ben 10 anni, che non potrei considerarla altrimenti.

Sarà perché la menopausa non è stata per me un passaggio naturale, ma indotto chirurgicamente. Per chi affronta un tumore al seno la menopausa chirurgica è praticamente obbligatoria.

Ecco, da quando ho attraversato quella fase in cui una donna lascia le tempeste ormonali e accoglie la pace dei sensi, la mia vita è cambiata.

Non solo a livello fisico, con l’accumulo di qualche chilo soprattutto sull’addome e girovita, ma anche psicologico.

Il carattere è completamente diverso. A volte non mi riconosco!

Se prima ero paziente, accettavo qualche sgarbo senza farne un dramma, ero disponibile con tutti… ora non è più così.

Non tollero chi mi delude, lo elimino immediatamente. Non regalo il mio tempo a chi non se lo merita. Non sono disposta a scendere a compromessi, non mi rinchiudo nella mia tana a leccarmi le ferite se qualcuno mi ferisce, ma attacco e colpisco senza farmi intimorire.

In un certo senso, se proprio vogliamo dirla tutta, mi piaccio anche così. Soffro molto meno, perché sono più cinica più fredda, analizzo le cose in modo razionale, non più di pancia.

Ora peso tutto, persone, cose e sentimenti. Sono diventata egoista e metto sempre al centro prima di tutto me stessa.

Non mi sono chiesta se agli altri piaccio così, sta di fatto sta che molte amicizie si sono dissolte nel nulla, e ora la solitudine é mia compagna in tante occasioni.

Un amore profondo e sempre più grande lo provo per i miei figli e per i miei piccoli animaletti che mi ravvivano le giornate e mi circondano di affetto. Solo per loro riesco a far si che il mio egoismo non prevalga.

Per quanto riguarda la sfera sentimentale, ormai sono anni che non ho una relazione, purtroppo il principe azzurro non esiste, oramai l’ho capito. E se la favola non esiste rinuncio a qualsiasi storia.

Comunque non ne sento la mancanza, gli uomini mi danno persino fastidio.

A tal proposito Leonardo Sciascia nel romanzo “Il giorno della civetta” descrive l’umanità così:

“Io ho una certa pratica del mondo: e quella che diciamo l’umanità e ci riempiamo la bocca dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini, i mezz’uomini pochi, chè mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… E invece no, scende ancora più in giù: agli ominicchi che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi… E ancora di più: i pigliainculo che vanno diventando un esercito. E infine i quaquaraquà che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, chè la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre…”.

Lascio a voi le conclusioni… Vi abbraccio Ladies!