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Care Ladies! Domenica scorsa non sono riuscita a pubblicare l’articolo di Lady Gaia. Purtroppo una brutta influenza mi ha stesa.

Ora finalmente è tutto passato ed eccoci ad un nuovo articolo di Gaia. Buona domenica a tutte voi!

Omaggio a Moby Dick

Del mio maestro Gaetano Sansone

Buona lettura My Ladies.

Nella taverna c’erano l’oste e due pescatori intenti a un gioco di carte silenzioso e veloce. La luce era ramata, ogni tanto frustata dal sole che scodinzolava tra le palline di bambù all’ingresso.

In un balenìo di un raggio notai una grande donna seduta a un tavolino, aveva la pelle bianchissima che brillò per un attimo, apparvero lunghi capelli neri in parte accoccolati sopra un promontuoso seno, denti d’avorio e occhi  minuscoli, scuri, molto distanziati tra loro. Pareva aspettasse qualcuno, aveva un enorme ventaglio turchese scuro, e lo usava, dolcezza e ritmo sempre uguale, producendo uno strano sbuffo per tutto il locale.

Ora era arrivato il suo lui, forse, almeno così pensai. Anche quello uno strano tipo, tutto vestito di nero, una specie di palandrana ottocentesca, con un cappello a tuba. Era anziano, grigio, magro e spiritato, zoppicava un poco, aveva un che di famelico, ma in mano reggeva una rosa. La donna sorrise.

L’uomo si sedette al tavolino e non diede subito la rosa alla donna. Se la tenne tra le mani, considerandola, quasi con imbarazzo.

 “Cosa bevi?” 

 “Una spuma” 

voce profonda, voce bassa, voce buia.

“Due spume”

 “E la gamba?” 

 “a posto ma quando c’è nebbia morde”

Lui le lancia la rosa come un arpione

 “Una rosa, Cab, una rosa…allora avresti dovuto inseguirmi con una rosa…se tu  mi avessi lanciato una rosa allora, tutto sarebbe andato per il verso giusto…ma un arpione…”

 “Ero giovane allora, giovane e rigido, Mob, e credevo si dovesse uncinare il mondo…” 

La donna si accostò di più al suo amico, e senza parlare gli mise una mano sulla gamba. 

A quel contatto l’uomo ebbe una scossa violenta, seguita da un tremore, ma lei rimase quieta e l’uomo si fermò, con lo sguardo basso, mentre la rosa lo sovrastava placando i suoi tremiti.