My ladies ecco un altro articolo del mio papà che mi ha insegnato a cadere con grazia…. Buona domenica a tutte!
Andare giù per andare su
Tutti sanno che per imparare a camminare occorre cadere. Invece in politica o nel mondo del lavoro si sviluppa la paura della caduta. Fantastica è l’esperienza per quelli che hanno scoperto come sia piacevole cadere. Cadere è bellissimo per Alice piena di stupore nel pozzo. Cadere è facile quando ci si lascia andare, perché non si fa fatica visto che non c’è più nulla da sostenere e le stelle scorrono intorno a noi.
Tutti abbiamo avuto l’esperienza del cadere. Chi è caduto dalla bicicletta, chi dagli sci, chi semplicemente è scivolato sul marciapiede o inciampato in un tappeto in casa. Ci siamo fatti male? Certo, però non possiamo negare che da quella caduta abbiamo imparato qualcosa. Proprio mentre stavamo cadendo la nostra capacità di osservare, di guardare tutti i dettagli è aumentata a dismisura. È’ come se nella caduta il tempo si dilatasse. Così Alice nella caduta nel pozzo del coniglio cade lentamente con la gonna che le fa da paracadute e lei che scopre oggetti e colori con sorpresa e senza paure. Un’altra cosa che possiamo notare è che quando si cade non c’è paura, viene prima o dopo ma mentre cadiamo siamo troppo occupati per provare paura.
Eccomi allora in un bel mucchio di neve fresca con uno sci ancora ai piedi a riflettere su cosa o come potevo fare per evitare la caduta.
Forse, mi viene da pensare, l’unico modo per imparare veramente è cadere.
Ovviamente la caduta non è programmabile, perché non sarebbe più una caduta. Però possiamo essere disponibili a lasciarsi andare.
Come liberarci allora dalla paura di cadere?
Un bellissimo esercizio è quello di passare dalla posizione eretta a quella sdraiata sul pavimento in dieci movimenti. Ovvero scegliere dieci passaggi distinti per cambiare posizione in modo che siamo sempre comodi in ciascuna posizione e ciascun passaggio non ci spaventi o ci sembri troppo difficile per noi.
Una volta trovate le nostre dieci posizioni ideali proviamo ad usarle per una caduta al “rallenty” proprio come Alice nel pozzo.
Più lentamente scendiamo e più possiamo apprezzare il piacere di arrivare a terra completamente sdraiati e rilassati. Il piacere di sentire ogni parte del nostro corpo poggiata sul pavimento trascinata dalla forza di gravità. Scopriremo così quanto bello sia cadere, quanto piacevole lasciare andare le tensioni e la fatica del mostrarci eretti e forti.
Ora usando questa metafora passiamo alla nostra vita, al nostro lavoro. Immaginiamo così dieci movimenti successivi per lasciarsi andare e trasformare le paure del cadere nel piacere della conquista della nostra libertà ed espressione.
Cominciamo con movimenti leggeri e poco impegnativi, miglioriamo il modo con cui mangiamo, poi il nostro dormire, la cura del nostro corpo. Passiamo poi ai movimenti che riguardano le relazioni, con gli amici, i colleghi e via via sino ai familiari. Ed ancora guardiamo il nostro lavoro, lo miglioriamo con più amore così com’è, e poi cambiamo qualcosa. Ed ecco spuntare nuove idee, altri spazi per la nostra espressione, voglie nascoste, incontrare qualche persona nuova o riscoprire qualche persona intorno a noi.
Tranquillamente , godendoci il viaggio cadiamo e cresciamo, il basso diventa l’alto e nel movimento entriamo in nuove dimensioni.