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My ladies, oggi parliamo di Ponti, metaforici si intende!

Buona domenica e buona Epifania da Lady Gaia.

In un mondo di muri, voglio essere un ponte;

non ne posso più di profeti dal monte.

Il bene ed il male non si posson separare,

resterà sempre al di là qualcuno da amare.

Per essere ponte, prima devo esser diga,

lacrime ed acqua perché la vita rediga.

Rediga il suo patto con madre Terra

e cessi finalmente l’abuso e la guerra.

Per essere ponte, devo anche esser montagna

Per conoscere la gente che nel buio ristagna;

che fatica ogni giorno in un valico profondo,

ma capace di volgere il suo sguardo nel mondo.

Per essere ponte, voglio davvero esser sincera,

con me, con gli altri, dopo la fiamma la cera.

Le zone impervie delle bugie dovrò fronteggiare,

perché il mio ponte si possa davvero attraversare.

Per essere ponte, chiedo amore alla vita,

unico modo perché io resti ardita

e continui il mio viaggio fra terra e cielo

a togliere all’illusione ancora un altro velo.

In un mondo di muri, voglio essere un ponte;

non ne posso più di profeti dal monte.

Ed eccovi un’altra delle mie “fotografie parlate” sul ponte del Castello Aragonese d’Ischia, ho visto quanto segue e ne ho scritto:

SOTTO IL CASTELLO

Sul ponte mi fermo e rimango a guardare: 

il Castello si erge, intriso di mare.

Sul ponte mi fermo e mi guardo passare: 

una bimba, poi un’altra come un’eco di sale.

Una bruna ragazza, nascosta nel grasso, 

mi lancia un’occhiata col suo fiero passo.

L’ombrosa signora che mi sta di fronte, 

ha uno sguardo lontano preludio di sorte.

Ma poco lontano c’è una Gaia che ride, 

improvvisa lucente una strofa felice.

La gente si ferma anche se sa dove andare, 

colpita all’idea di saper cantare.

La strega scompare mentre io guardo il mare,

il Castello rimane come guardia all’altare.