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My Ladies ci avviciniamo, fra dieci giorni è Natale ed io vorrei raccontarvi qualche storia tradizionale.

L’otto Dicembre nelle valli del nord è passata Lucia, sommergendo d’oro e regali chiunque sulla sua scia.

In questi giorni preghiamo l’avvento di Gesù bambino, ma è a San Nicola che ci affidiamo per fare un regalino.

Di Babbo Natale non voglio parlare, quel pover’uomo rubizzo a ridacchiare. Inventato in America per legare la festività e una nazione alla bevanda dell’uniformità.

Qui in Europa da lontano sono arrivate tutte le storie che si sono raccontate, dal medio oriente fino all’impero romano, hanno riunito il passato del cuore umano.

San Nicola dalla terra dei Turchi arrivava e prima di  dispensar doni, la gente salvava. Quando ancora il suo nome non era Natale dei naviganti e naufraghi era Santo ideale.

Su al Nord dell’impero, dove stavano Celti vaganti, c’erano storie di sangue, pietre poste da mani giganti.

Strane befane cosparse di foglie, scagliavano parole da tutte le soglie.

Ma quando finalmente ci siamo tutti capiti, i cuori e le storie abbiamo riuniti.

Ed ecco allora il nostro Natale, venuto da ovunque senza alcun male.

Con Santi lontani, da Betlemme su in cima fino ai Vichinghi dove il freddo tracima.

Ci sono San Nicola, i Re Magi, la Befana, ma anche gnomi ed elfi: compagnia strana.

E anche nel nostro Gesù Bambino, c’è il rimasuglio di un barbaro piccino.

Allora quest’anno io vorrei ricordare, qualcosa di importante a chi vorrà ascoltare.

Babbo Natale da solo non può più restare, chiamiamo a raccolta gli spiriti del confortare.

Per quanto si possano spendere risate e milioni, i cuori del mondo han bisogno di altre canzoni.

Buona domenica a tutte, my Ladies!