Care Ladies! Il tempo per scrivervi è sempre più difficile da trovare, tanti progetti e tante esperienze occupano le mie giornate. Come ad esempio l’argomento con cui oggi proseguirò il mio racconto: la famiglia Zamperla. Una famiglia numerosa che ha dato grandi nomi all’arte circense, al teatro e, soprattutto, all’industria del divertimento. Nel racconto precedente avevo iniziato a parlarvi di Antonio Zamperla, padre di Alberto, che ha dedicato la sua vita a creare giostre per la gioia dei bambini e, non solo. Se dovessi ricordare le emozioni provate nel salire in una giostra, sicuramente sceglierei quella con i cavalli e le carrozze, quelle emozioni sono tuttora conservate nel mio cuore. A volte mi capita ancora di salirci per assaporare quei momenti di spensieratezza e leggerezza. Quel dondolio è quasi un ritornare tra le braccia della mamma. Lasciandomi trasportare sono come risucchiata in una fiaba da cui non vorrei più uscire. Si spiegano i disperati pianti dei bambini quando arrivano all’ultima corsa… e non posso che capirli! Chi vorrebbe uscire da un mondo dove l’immaginazione è più forte della realtà e dove i sogni si possono toccare? É un viaggio senza spazio e senza tempo. Il più delle volte, noi adulti, ci dimentichiamo di quanto sia importante sognare e staccarci dalla realtà, per raggiungere luoghi dove la mente si libra in cerca di emozioni. Dobbiamo rieducare la nostra mente allo stupore. É proprio il ritornare bambini che ci fa fare grandi cose, e questo, é il segreto di Antonio Zamperla che dai primi del 900 si diverte a sperimentare nuovi marchingegni per regalare emozioni. Conservare quel bambino che è dentro di noi, ravvivandolo ogni giorno, è l’elisir dell’eterna giovinezza. La magia di Zamperla Rides continua dopo anni e anni, tra le viti e i bulloni di giostre sempre più sofisticate che hanno reso l’azienda leader indiscussa in tutto il mondo.