Care Ladies! É da un po’ che non vi scrivo ma impegnata su mille fronti il tempo é sempre più difficile da gestire. Oramai sapete che la bellezza è spesso la protagonista dei miei articoli, e oggi parleremo appunto di bellezza con Mary che ci racconterà la sua passione. Come è arrivata a gestire un centro estetico, quale è stato il suo percorso, la sua esperienza di vita. Raccontare un luogo, un’attività, una passione, vuol dire raccontare la vita di chi rappresenta quel luogo. Conoscere la storia che c’è dietro ogni attività é fondamentale per capire e apprezzare maggiormente chi abbiamo di fronte. Mary inizia la sua carriera lavorativa come insegnante. Insegna per 10 anni nelle scuole italiane all’estero. Principalmente nella scuola materna ed elementare, e per due anni riceve la nomina di insegnare anche nelle scuole medie inferiori. Nomina assegnatale dall’Ambasciata Italiana a Baghdad. É proprio a Baghdad che inizia la sua carriera lavorativa. Mary insegna in un paese dove c’é la guerra, molti insegnanti sono scappati, ma lei decide di rimanere. La scelta di restare e insegnare è legata a motivi sentimentali, per stare vicino al marito impegnato come tecnico. Un’esperienza molto forte che Mary descrive con grande emozione. Alla mia domanda: quale è l’evento che ricorderà per tutta la vita, Mary mi narra un fatto molto toccante. Parliamo del 1980. Un salto nel secolo scorso. Alla fine dell’anno scolastico i ragazzi, ai quali lei insegnava, vengono esaminati dalla Commissione degli Esteri, oltre che da quella interna. La grande soddisfazione è stata quella di ricevere gli elogi della Commissione per il grado di preparazione degli alunni. Effettivamente, sottolinea Mary, i ragazzi erano pochi, le lezioni erano praticamente private, ma se tutto è rapportato al fatto che Baghdad era un sito di guerra, gli elogi che riceve acquistano un enorme significato. Il materiale didattico non esisteva e gli insegnanti dovevano prepararsi ogni giorno per affrontare le lezioni, non avevano sussidi didattici, tanto meno c’era internet! L’unico mezzo a disposizione erano le fotocopie che si recuperavano con grande difficoltà, un lavoro estremo di preparazione. La soddisfazione di ricevere i complimenti, non solo istituzionali, ma delle stesse famiglie dei ragazzi italiani a Baghdad è per lei indimenticabile. Ognuno di noi porta nel cuore dei ricordi che diventano il nostro angolo di paradiso. A distanza di anni, i genitori di quei ragazzi le telefonano e ancora la ringraziamo perché il rientro in Italia, e l’inserimento nella scuola italiana, è stato un successo. Si dice che ognuno di noi abbia una missione da perseguire. A volte la scopriamo relativamente presto, a volte ci sorprende strada facendo, a volte la evitiamo perché metterebbe in discussione tante nostre scelte. Non sempre abbiamo il coraggio di seguire le nostre passioni e lasciarci investire dall’impeto che suscita il nostro cuore, ma se non lo facciamo, se non ci lasciamo trasportare da quel fiume in piena vivremmo solo a metà e quei ricordi invece di coccolarci e regalarci, anche a distanza di tempo, tante emozioni potrebbero diventare solo dei grandi rimpianti.