In un mondo che prigioniero e’ respiriamo liberi io e te…Cosi cantava Lucio Battisti ne “Il mio canto libero”. Care Ladies, non voglio parlare di Battisti, è solo uno spunto per dirvi di quanto il mondo sia diventato prigione. Prigione, perché? Perché se sei diverso, se al saluto abbini un sorriso, se ti commuovi di fronte ad un tramonto, se rispetti la natura e gli animali, se la bugia e la falsità non fanno parte del tuo background, se l’educazione e il rispetto sono tue compagne di viaggio, se credi ancora che l’amicizia sia un valore, se hai il coraggio di sognare… allora sei fuori, sei considerato quasi un pazzo. Non appartieni a questo mondo dove la violenza impera, dove il male ha sempre la meglio, dove la falsità è un’arma vincente, dove l’amicizia è solo accessorio temporaneo, dove l’ignoranza è una qualità, dove la maleducazione è un pregio. Si perché di ignoranti in giro ce ne sono tanti come di chi si atteggia a grande esperto, soprattutto quando si parla di web. Perché anche signore annoiate possono diventare esperte in comunicazione web, o eccezionali creatrici di gioielli, o grandi event planner. (In definitiva disperate housewives della provincia italiana). Possono addirittura giudicare se un personaggio in Instagram ha follower veri o fake. Si, fake! Questo termine è diventato strumento di vanto per chi non sa nemmeno di cosa stiamo parlando. Parole, parole, che ogni giorno si moltiplicano quando il silenzio e la capacità di ascoltare potrebbero evitare tante cadute di stile. E non sto parlando solo di persone poco istruite, ma anche di ignoranti laureati. Ho conosciuto persone semplici con solo la terza elementare molto più educate e intelligenti di laureati con 110 e lode. Perché in loro c’è l’umiltà di ascoltare, l’entusiasmo di comprendere e imparare. Oggi non si legge più, si captano delle parole che possono sembrare “fighe” e vengono ripetute quasi fossero dei mantra. Ecco, se dobbiamo trovare una parola che diventi mantra usiamo la parola “scusa”, ripetiamola ogni giorno anche rivolgendola a noi stessi. Perché non dobbiamo inneggiare all’amicizia e all’amore solo per sembrare più umani. Se vogliamo aiutare il prossimo non facciamolo solo per metterci in mostra o per autocelebrazione, se poi con malvagità ostacoliamo quel prossimo quando cerca di emergere per merito o per inseguire un bel sogno! Questo è il peggiore danno che possiamo fare alla società ma anche a noi stessi! Non è cosi che cambieremo il mondo, semmai lo renderemo ancora più prigione. Impariamo a fare silenzio. “Ciò che non si possiede né si conosce, non si può dare né insegnare ad altri.” (Platone)