Nella rubrica del giovedì ci occuperemo di bellezza a 360 gradi. E vogliamo iniziare a raccontarvi di come la bellezza sia mutata dal 900 a oggi. Dostoevskij scriveva che la bellezza salverà il mondo. Ma cos’è la bellezza e soprattuto che significato diamo alla parola bellezza? Il canone di bellezza della donna è l’ideale estetico del corpo che viene riconosciuto dalla società dell’epoca e del luogo in cui vive. Nel corso dei secoli, ma soprattutto durante tutto il Novecento, l’ immagine della donna ideale è sempre cambiata, anche se ciclicamente vengono riproposti modelli di bellezza femminile molto simili. La fine della seconda Guerra Mondiale segna un passaggio molto importante dell’evoluzione della bellezza femminile. L’evidente desiderio di tornare al benessere, ha idealizzato nell’immaginario collettivo una donna sensuale con forme procaci , gambe ben tornite, seno abbondante evidenziato da generose scollature . Una donna che non si preoccupa delle diete o della cellulite . E’ l’epoca delle “maggiorate”, il cui corpo è sogno di opulenza. Negli anni Cinquanta, si impongono gambe lunghe, bellissimi fianchi e vita sottilissima . Le misure 60/90/60 sono il modello a cui ambisce ogni ragazza. E’ il cinema, soprattutto quello americano, a proporre i nuovi canoni estetici: le dive biondo platino, tutte superdotate, sono le muse ispiratrici della moda, dello stile di vita di milioni di donne. Le icone dell’epoca sono Brigitte Bardot e Marilyn Monroe, con le loro curve pronunciate e la loro celebre forma “a clessidra”. Negli anni Sessanta con il più importante rinnovamento generazionale del Novecento si verifica un’altra grande rivoluzione estetica, un nuovo modello femminile completamente controtendenza rispetto a quello del periodo precedente. Le figure si assottigliano, le gambe si scoprono, i capelli si tingono di biondo cenere e gli occhi si ingrandiscono con ciglia finte e pesanti evidenziate dall’eyeliner. Il fitness diventa una priorità, corpo allenato e tonico, e la donna è simile un adolescente agile e filiforme. Nasce la figura della donna grissino incarnata dalla modella inglese Twiggy. Negli anni Ottanta ritornano le canoniche misure 90-60-90 . E’ un nuovo boom di seni esuberanti e di curve mozzafiato, ancora una volta abbinati al vitino sottile. Tutte le icone cinematografiche e televisive assomigliano alla statuaria Barbie: seno prosperoso, gambe slanciate, vitino di vespa, ventre piatto e sguardo ammaliante. Simbolo di questo revival è la modella Cindy Crawford. Dopo la parentesi degli anni Ottanta nel 1990, ancora una volta torna l’immagine filiforme, Kate Moss ottiene il primo incarico come modella e diventa a a tutti gli effetti il canone estetico ancora oggi in auge: Il corpo al centro dell’interesse e non la persona; non conta tanto essere quanto apparire. L’ “essere in forma” è oggi un imperativo categorico. Definire la bellezza in tutte le sue infinite sfaccettature é quasi impossibile, ma un dato é certo: la bellezza è qualcosa che genera piacere in chi la possiede e in chi la osserva e che la bellezza stia negli occhi di chi guarda è un fatto ormai accettato. Per lo scrittore latino Seneca, la vera bellezza risiede nell’armonia e nella proporzione: “Una bella donna non è colei di cui si lodano le gambe o le braccia, ma quella il cui aspetto complessivo è di tale bellezza da togliere la possibilità di ammirare le singole parti”. Per Mahatma Gandhi: “La vera bellezza, dopo tutto, consiste nella purezza del cuore” Noi vogliamo aggiungere che una donna la vera bellezza la possiede sempre e consiste nella sua forza interiore.