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Inizia oggi la rubrica dedicata ai viaggi seguita da Elisabetta Ziliotto. Ogni lunedì Elisabetta vi porterà in qualche meraviglioso luogo a scoprire curiosità e bellezze. Ve la faro’ conoscere un po’ alla volta, per ora posso dirvi che è una donna dalle mille risorse, attivissima, energica, una donna speciale, come del resto tutte le Ladies Cipria sanno essere :)) Oggi con Elisabetta andremo a CASTEL DEL MONTE per scoprire un vero e proprio monumento all’esoterismo. Lady Cipria celebra questa nuova stagione, l’Autunno, tra colori accesi che sanno di vendemmia, e profumi che inebriano come il fungo cardoncello portandoci alla scoperta del più affascinante dei castelli costruiti da Federico II. A 60 chilometri da Bari, subito dopo Andria, svetta Castel del Monte, il faro di Puglia, imponente e misteriosa costruzione che domina incontrastata la Murgia barese. Sulla sua costruzione e funzione le opinioni degli studiosi sono contrastanti. Interpretato di volta in volta come castello di caccia, osservatorio astronomico, tempio laico dedicato al sole, modello in scala della piramide di Cheope, contenitore di enigmi e misteriosi segreti (addirittura il Graal!), negli ultimi decenni ha conosciuto numerosi quanto discutibili saggi magico-esoterici. L’unicità di Castel del Monte non è costituita dalla sua forma ottagonale, meno insolita di quanto spesso ritenuto, ma dal fatto che l’ottagono domina tutte le parti del monumento: si tratta quindi di una costruzione consapevolmente realizzata, anche nei dettagli, sulla base di una precisa forma geometrica, un esperimento artistico senza un modello concreto. Infatti, intorno a un cortile ottagonale sono raggruppati otto saloni di piano terra e primo piano (tutti di forma trapezoidale) e otto torri ottagonali. Di fatto la forma ottagonale, carica di significati simbolici perché era quella della Cappella Palatina di Aquisgrana, luogo dell’incoronazione degli imperatori, della città santa di Gerusalemme fa davvero di Castel del Monte un edificio pressoché unico. Nonostante sia stato dichiarato “patrimonio dell’umanità” dall’Unesco e nonostante venga raffigurato in tutti i libri d’arte e di storia (il suo inconfondibile profilo ottagonale è riprodotto anche sulle monete da un centesimo di euro), sono pochi ad aver approfondito la sua storia ed i suoi incredibili misteri. In questa costruzione si scopre che il tragitto inizia dall’ingresso, le cui misure sono chiaramente ispirate al numero aureo, e termina nella cosiddetta “sala del trono” al primo piano con l’affaccio su un grande bassorilievo (purtroppo perduto) che, dall’altra parte del cortile, raffigurava una dama in atto di ricevere l’omaggio di alcuni cavalieri. Sul suddetto bassorilievo i raggi del sole arrivano attraverso le finestre del primo piano solo l’otto ottobre, originariamente ottavo mese nel Medio Evo. Il tema del percorso iniziatico è supportato da molti particolari. Al piano terra c’è una camera pressoché buia dalla quale si accede alla cosiddetta camera dell’iniziazione. Questa conserva ancora sul pavimento le tracce di quattro cerchi magici corrispondenti ai quattro elementi: aria, acqua, terra, fuoco. Quattro come le mogli di Federico, le prime tre impostogli dalla ragion di Stato, per fornire eredi legittimi alla Casa di Svevia, Costanza d’Aragona, Jolanda di Brienne ed Isabella d’Inghilterra; la quarta, Bianca Lancia fu l’unica che riuscì a conquistare veramente il cuore dell’imperatore. Tra i due pochi mesi dopo lo sfortunato matrimonio con Jolanda di Brienne fu un vero e proprio colpo di fulmine. Nonostante la nascita di Costanza e Manfredi e forse di Violante, solo in punto di morte dell’imperatore la leggenda vuole che venisse celebrato il matrimonio. Una curiosità: in questo ambiente molti avvertono malesseri e capogiri. Sia studiosi che visitatori normali dicono che in quella sala si sentono venir meno le forze e devono appoggiarsi alle persone vicine. Le moderne strumentazioni elettroniche hanno in effetti confermato valori elettromagnetici anomali: non è ancora chiaro se il fenomeno è legato al sottosuolo o a blocchi lapidei inglobati nelle spesse mura. Per decenni si è parlato di Castel del Monte come una sorta di maniero fortificato o casina di caccia voluto dal monarca svevo. Ricerche storiche, archeologiche ed esoteriche che ha finalmente riportato alla luce verità taciute ed a volte scomode hanno confermato l’estraneità del monumento ad una sua utilizzazione militare o ad un suo uso collegato alla caccia. Per alcuni l’opera va attribuita a Riccardo da Lentini, altri sostengono che l’ideatore fu lo stesso Federico II e che avesse scelto un architetto “esoterico” che si chiamava Philippe Chinard. Costui nel redigere i disegni del castello si era ispirato alla pianta del Tempio di Salomone con le misure chiave di 60-30-20 e 12 cubiti facendo costruire “l’ottagono di Dio” su un Tempio molto più antico nel quale era custodita una statua di un Dio dalla testa aureolata da un “cerchio” di bronzo. Incisa nel cerchio si poteva leggere questa frase: “alle calende di maggio, quando sorgerà il Sole io avrò una testa d’oro”. Probabilmente alla morte dell’imperatore (avvenuta nel 1250) l’edificio non era ancora terminato. La domanda sorge spontanea: e allora a cosa serve? Nessuno lo sa. Castel del Monte è un vero e proprio monumento all’esoterismo che ha impegnato generazioni di studiosi nel tentativo di dare una spiegazione ai suoi tanti misteri, primo fra tutti quello di capire a cosa fosse destinato. Ma quello che lascia più perplessi è la dislocazione delle porte, solo tre si affacciano sul cortile. Dovendo passare da una sala all’altra bisogna fare un lungo e tortuoso giro con la netta percezione di un percorso obbligato e pieno di simboli, caratterizzato da un piano terra sostanzialmente buio e da un piano superiore particolarmente luminoso. Sembra l’ allusione al cammino dell’uomo ed al passare dalle tenebre dell’ignoranza alla luce del sapere, concetto ripreso, non a caso, da Dante: “fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza”. Federico II era, soprattutto per i suoi tempi, un uomo molto colto, che parlava correttamente cinque lingue (italiano, greco, tedesco, arabo, latino), che aveva fondato le Università di Napoli e di Vienna, ed era stato soprannominato “stupor mundi”. Era inoltre amante delle arti e delle scienze che nella donna idealizzata aveva identificato la sapienza iniziatica, chiamata anche Rosa Mystica. E infatti sul portale d’ingresso, come in varie altre camere, compare spesso la rosa, simbolo della conoscenza.

On Monday’s Lady Cipria talks about travels. Elisabetta will follow Lady Cipria’s travel column, talking about special places full of history and legends. Today we’ll go in CASTEL DEL MONTE a real esotericism monument. Built by Federico the second, far 60 kilometers from Bari , it’s a magnificent building rising the surrounding landscape. It’s interesting to know its history full of strange events. If you want to know it write me to ladycipria@gmail.com