La Francia piano piano si risveglia da un incubo. La costa azzurra non fa eccezioni. Sarà anche perché é inverno ma nei posti alla moda, palcoscenici della bella vita (Nizza, Antibes, St.Tropez) si respira un’aria più malinconica. Forse, é solo il mare d’inverno… Ma quello che é successo, qui, ha scosso un po’ tutti. Si vede nelle espressioni della gente per strada, nei cartelli (Je suis Charlie) ancora appesi alle vetrine dei negozi. Un po’ della grandeur francese si é appannata. E ancora una volta ci si trova a fare un bilancio di quello che si é riusciti a costruire. Quanti anni ci vogliono per creare una vera integrazione tra gente proveniente da paesi diversi, appartenente a culture diverse?
Il sogno di una civiltà multietnica, multi razziale, dove le diverse confessioni religiose, possano coesistere in pace, non può abbandonarci. Ma il lavoro perché il sogno diventi realtà é ancora molto duro e richiede infinita pazienza e tanto ottimismo. L’ottimismo della volontà, come tanti anni fa scriveva Antonio Gramsci. Ce la faremo?
Io sono un’inguaribile romantica e come una meravigliosa bambina ci ha insegnato “nonostante tutto, continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo” (Anna Frank).
News from Nice, where Anna is taking a breath… Together with Anna we talk about a very difficult topic, something that happened, some days ago, in Paris and shocked the whole world, the terroristic attack at Charlie Hebdo. Tout le monde est Charlie!