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Quest’anno le mie vacanze di Natale le ho trascorse negli Emirati Arabi. E sono stata contenta di vedere che ero allineata perfettamente alle puntate di Beautiful in Italia (Bill Spencer e Brooke Logan sono adesso ad Abu Dhabi intenti ad organizzare il loro matrimonio) e all’analoga scelta di Gabriele Romagnoli (una magnifica penna di Vanity Fair Italia) i cui reportages dal mondo vi raccomando vivamente di leggere, perché ogni volta ha qualcosa di speciale da dire e lo dice in un modo magnifico. Insomma, io non sarò brava come lui (confrontate il numero del 30.12.2014 di Vanity Fair) ma come lui ho tratto alcune conclusioni da questo viaggio. Sono stata a Dubai ed Abu Dhabi e anche in Oman, per dirla tutta. Dell’Oman non parlerò . Troppe montagne e troppo brulle, dei fiordi che ricordano un po’ il paesaggio lunare delle Incoronate ma non ne hanno lo stesso fascino, e non sono minimamente paragonabili a quelli norvegesi, se non nel nome. Per quel che riguarda gli Emirati è un’altra cosa. Dubai è un grande parco divertimenti a cielo aperto ma Abu Dhabi vuole proporsi anche come capitale della cultura in Medio Oriente. Ci hanno mostrato i plastici del nuovo Louvre, del Guggenheim Abu Dhabi e dello Zayed National Museum i cui lavori sono già in fase avanzata di esecuzione, su progetti dei più grandi architetti del mondo (Jean Nouvel, Frank Gehry, Norman Foster). Quello che stupisce è la velocità con cui le cose vengono decise. Dopo gli studi di fattibilità i lavori iniziano e nel giro di un paio d’anni vengono portati a termine. E’stato così per il Burj Khalifa, a Dubai, l’edificio più alto del mondo (m.828), costruito in poco più di cinque anni.
E’stato così per il Dubai Mall , il centro commerciale più grande al mondo, che è ancora in fase di espansione e conta già di raggiungere la quota dei cento milioni di visitatori. Per l’EXPO universale del 2020, che Dubai si è aggiudicata, si fanno previsioni nell’ordine di oltre venti miliardi di dollari di introiti a fronte di investimenti decisamente inferiori.
Non voglio nemmeno pensare a cosa succederà per l’EXPO di Milano. Riusciremo a finire tutto per tempo? Mah! Basti pensare a cosa è successo con i lavori del MOSE a Venezia…
Forse a noi, di una certa età, abituati alle vestigia di un passato che, talvolta, ci impantana (come quando scavi delle fondamenta per costruire, trovi il vaso di terracotta etrusco o romano, ti piombano addosso le Belle Arti e puoi dare l’addio ai tuoi sogni di gloria) ma al quale siamo tuttora ancorati, certi effetti speciali possono anche lasciare indifferenti ma i ragazzi ne subiscono sicuramente il fascino.
Mio figlio, che è ancora piccolo ma ha le idee piuttosto chiare e parla già di andare a studiare fisica al MIT di Boston, quando ha visto queste città si è un po’ ricreduto e dal centro di osservazione situato al 124^ piano del Burj Khalifa dove per arrivarci ci impieghi meno di quaranta secondi perché vanta anche l’ascensore più veloce al mondo (18 m/sec.), mi ha detto: “Sai mamma che ti dico? Quasi quasi, vengo a studiare qua e poi mi fermo. Non ci sono nemmeno le tasse sul reddito!” Ho tirato un sospiro di sollievo. Potrei vivere vicino a mio figlio, non avere bisogno nemmeno della green card e fare shopping dalla mattina alla sera!!

P.S. Non c’e’ nemmeno una mia foto tra quelle che corredano questo post…
Avevo dimenticato la piastra per i capelli a casa e non c’è niente di peggio che avere i capelli corti e ricci, praticamente impossibili da gestire…

 

Anna had a wonderful cruise in Emirates. The choice of the journey was perfect! At the moment, the famous soap “Beautiful” is talking about the fantastic places you can find over there, and an interesting article on Vanity Fair, that Gabriele Romagnoli wrote last week, he is talking about… Emirates! Anna, you are so cool!!